Live the archaeological heritage of the Campania Region, through the Insights, the Narrative itineraries and the digital resources collected in the Multimedia itineraries.
Enter at least one meaningful term in the search field
Il Museo Archeologico Nazionale della Valle del Sarno, sorto nel 1975, dal 2011 ha sede nel centro storico di Sarno, in un palazzo gentilizio edificato verso la metà del ‘700 dalla nobile famiglia degli Ungaro. Divenuto poi di proprietà della famiglia Capua, è acquistato alla fine degli anni ‘90 dallo Stato con l’obiettivo specifico di allestirvi il museo. Un imponente portale in pietra lavica introduce alla grande corte centrale, dominata da tre logge ad arcate, con ampie scalinate che conducono al primo e al secondo piano. Qui le sale sono decorate da un artista di scuola napoletana con soggetti sacri, finte architetture, composizioni floreali, riproduzioni di arazzi e di preziosi marmi policromi. Agli inizi del ‘900, su commissione della famiglia Salvatore Cozzolino, decora i soffitti di alcune sale con ninfe e angeli.
Il Museo con le sue collezioni racconta la storia della Valle del Sarno dal Neolitico al Medioevo. Alla seconda metà del IX sec. a.C. risalgono le ricchissime sepolture maschili con vasi, rasoi, fibule e armi. Dalla metà dell’VIII sec. i defunti di rango sono accompagnati da vasi importati dalle colonie greche di Pithekoussai e Cuma. Le donne indossano diademi, orecchini, collane di ambra e pasta vitrea, pendagli con scarabei, bracciali e anelli. Nella prima metà del VI sec. a.C. nelle tombe si rinvengono vasi di bucchero e di importazione greca accanto a pochi oggetti di ornamento. Dopo un calo nella documentazione archeologica, dalla metà del IV sec. le attestazioni si infittiscono, soprattutto nell’area sacra di Foce, dedicata a una divinità femminile. Alcune tombe hanno le pareti dipinte con motivi vegetali, cortei funebri e con il ritorno del guerriero. All’epoca romana risalgono i reperti rinvenuti nelle ville rustiche del suburbio pompeiano, distrutte dall’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C., mentre al Medioevo rimandano i vasi di una fossa di scarico da San Marzano e di un frantoio rinvenuto a Sarno.
Project: ARCCA - ARchitettura della Conoscenza CAmpana - ECOSISTEMA DIGITALE PER LA CULTURA