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La città romana di Ercolano, distrutta e sepolta dall’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C., fu riportata alle cronache della storia nel Settecento grazie alle esplorazioni borboniche. Col tempo il ricordo dell’ubicazione dell’antica città romana si perse, e solo nel 1710 un contadino scavando un pozzo per irrigare il proprio orto, recuperò molti frammenti di marmo pregiati, che solo più tardi si compresero appartenere al teatro della città antica. Informato della scoperta il nobile Emanuel-Maurice di Lorena, Principe di Elboeuf, acquistò il pozzo e per nove mesi condusse nell’area scavi per cunicoli a proprie spese, grazie ai quali recuperò nove statue con cui omaggiò i potenti del tempo. Ma solo nel 1738, per volere del re Carlo III di Borbone, iniziarono sistematiche esplorazioni per cunicoli del sito antico. Nel 1828 sotto il regno di Francesco I di Borbone furono intrapresi per la prima volta gli scavi “a cielo aperto”, eseguiti fino al 1875. Dopo una lunghissima interruzione, i lavori furono ripresi nel 1927 da Amedeo Maiuri, che li condusse fino al 1958, ma già nel 1942 quasi tutta l’area che costituisce l’attuale parco archeologico era stata riportata alla luce e contestualmente restaurata e coperta. Fra il 1960 ed il 1969 ulteriori lavori sono stati condotti nel settore settentrionale dell’Insula VI e lungo il decumano massimo, mentre negli ultimi venti anni è stata esplorata l’antica spiaggia, coincidente con la fascia più meridionale dell’area archeologica. In questa zona sono stati riportati alla luce dodici ambienti con ingresso ad arco (i fornici), ricoveri per barche e magazzini, ove avevano cercato riparo molti Ercolanesi in fuga dall’eruzione. Negli anni 1996-1998 sono stati eseguiti gli scavi a cielo aperto nell’area convenzionalmente denominata “Scavi Nuovi”, collegata al parco archeologico propriamente detto mediante una stretta e profonda trincea che, innestandosi all’altezza della Casa di Aristide, prosegue con una galleria al di sotto del moderno Vico Mare. Sono stati realizzati numerosi progetti scientifici e di ricerca archeologica nell’ambito del progetto interistituzionale Herculaneum Conservation Project, condotto grazie ai cofinanziamenti del Packard Humanities Institute, in collaborazione con la British School at Rome ed altre Università italiane e straniere.
Project: ARCCA - ARchitettura della Conoscenza CAmpana - ECOSISTEMA DIGITALE PER LA CULTURA