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Il Museo Provinciale Campano di Capua, ubicato nel quattrocentesco Palazzo Antignano, fu fondato nel 1870 dall’archeologo, storico e paleografo Gabriele Iannelli, e costituisce la più importante istituzione per la conoscenza della storia del comprensorio capuano.
Il patrimonio museale comprende reperti archeologici, medievali e opere d’arte di età moderna.
La cospicua collezione archeologica del museo consente di ripercorrere la millenaria vicenda storica del sito di Capua, dall’epoca protostorica all’età romana, passando per il periodo di massimo splendore di Capua etrusca, coincidente con i secoli VII-VI a.C.
Elemento di spicco della collezione archeologica è la serie delle cosiddette matres: grandi statue votive in tufo, databili fra il VII e il I secolo a.C., rinvenute nel santuario capuano di Fondo Patturelli, segni di un fiorente culto votato alla fertilità, probabilmente da identificare con Mater Matuta.
Fra i reperti di maggior rilievo, le serie di antefisse fittili a testa femminile o di Gorgone sono testimonianza del suggestivo effetto policromo dell’architettura etrusca arcaica.
Di grande rilevanza anche la collezione di epigrafi di età romana, il cui nucleo originario si lega allo studio condotto dal celebre storico ed epigrafista tedesco Theodor Mommsen nel XIX secolo, e che oggi consta di circa 350 esemplari, perlopiù in lingua latina.
Una delle sale del museo è riservata all’esposizione di mosaici pavimentali e parietali di età romana provenienti dal santuario di Diana Tifatina, sui cui resti oggi sorge la basilica di Sant’Angelo in Formis.
Di notevole pregio sono anche i reperti di epoca medievale provenienti dal territorio, fra cui un ciclo di sculture di età federiciana – una delle quali raffigurante lo stesso stupor mundi – in origine parte della decorazione della porta di Capua.
Progetto: ARCCA - ARchitettura della Conoscenza CAmpana - ECOSISTEMA DIGITALE PER LA CULTURA