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Inserire almeno un termine significativo nel campo di ricerca
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Uno degli obiettivi precipui del progetto ArCCA è stata la creazione, in ambiente virtuale, di un modello 3D della residenza arcaica di Fratte, capace di riprodurre fedelmente come doveva apparire questo monumento al massimo del suo splendore. Di seguito una breve disamina di quali sono stati gli studi e i passaggi necessari per giungere al modello ottenuto: una ricostruzione archeologicamente fedele ai dati noti, implementato filologicamente quando i dati non fossero sufficienti attingendo notizie da altri contesti di scavo, geograficamente e cronologicamente congruenti.
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Il lavoro inizialmente ha previsto il censimento dei dati utili a elaborare un modello di tipo ricostruttivo: presenta un monumento antico totalmente ricostruito nelle parti conservate e integrato sulla base di ipotesi scientifiche. È stato possibile grazie ad una meticolosa analisi di tutte le parti del monumento, di cui sono state documentate quelle conservate, sono stati implementati i dati ignoti attraverso un attento studio di confronti filologici con siti coevi.
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Partendo dalla pianificazione dei volumi e degli spazi, si è passati alla “costruzione” realistica con i materiali adatti, ovvero alla fase di texturizzazione, fondamentale in questa fase il confronto con altri contesti. I grafici hanno proceduto alla caratterizzazione delle parti architettoniche optando per una resa delle superfici degli elevati, in mattoni di argilla cruda grezza, e colonne lignee ove presenti; le fondazioni sono state rese con il colore e le caratteristiche del tufo grigio campano.
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Particolare attenzione è stata dedicata alla ricostruzione del sistema di copertura, che doveva presentarsi come un tetto a doppio spiovente; grazie al confronto con gli esperti si è scelto di ricostruire tutto il sistema di intelaiatura lignea dei tetti antichi, come riportato dalle fonti, la copertura in terracotta è resa dall’alternanza di coppi e tegole resi delle medesime misure degli esemplari rinvenuti durante gli scavi; per finire si è scelto come unico elemento decorativo un antefissa con volto femminile.
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Il modello è stato quindi completato con l’aggiunta di alcuni elementi specifici, come il pozzo con copertura nel cortile dell’Insieme Centrale accompagnato da un situla; soprattutto si è lavorato per ricostruire il sistema descritto in bibliografia come fontana rituale, un piccolo corpo avanzato coperto da una tettoia costituita da un bacino di raccolta, servito dalla canaletta che permetteva di controllare e mantenere costante il livello dell’acqua, completato da un apprestamento di scarico verso nord all’esterno dell’edificio.
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Si è provveduto anche all’inserimento di due elementi che archeologicamente non hanno lasciato alcuna traccia, ma che probabilmente erano presenti in antico: un portale d’ingresso al grande ambiente colonnato e un piccolo cancello che completava il muro di cinta in blocchi di tufo grigio campano. La totale assenza di dati archeologici ha reso necessario il confronto con altri contesti: in questo caso è stato fondamentale il confronto con altri siti, nello specifico con Torre di Satriano.
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Infine si è proceduto a un parziale popolamento del modello con due figure umane: una giovane donna abbigliata e acconciata in modo semplice, nei pressi del pozzo, per ricordare la vocazione come area di servizio di quel settore del complesso, e un uomo adulto nei pressi della fontana, il cui utilizzo rituale non era permesso a tutti. Le figure umane non sono state rese realisticamente, ma sotto forma di modelli olografici 3D trasparenti, in modo da evitare il rischio di scontro per il fruitore con oculus.
Il modello 3D
Modellazione e texturizzazione
Il sistema di copertura
Il ruolo dell’acqua
Elementi non conservati
Popolamento del modello
Progetto: ARCCA - ARchitettura della Conoscenza CAmpana - ECOSISTEMA DIGITALE PER LA CULTURA