I Borbone di Napoli sceglievano personalmente le opere da acquistare e poi le facevano rilegare dagli artigiani napoletani specializzati. Tra opere personali dei Reali si aggiungono quelle donate da personalità del mondo accademico, giuristi e scienziati.
I sovrani effettuavano periodicamente delle gare tra gli artigiani per affidare poi l’incarico con le legature scelte tra i prototipi.
Alcuni volumi in galleria fanno parte della collezione delle Legature Pregiate della Biblioteca Universitaria di Napoli di circa 7000 opere appartenute alla Biblioteca Privata dei Borbone, come risulta dal timbro speciale a secco all’interno con i tre gigli. I Borbone di Napoli sceglievano personalmente le opere da acquistare e poi le facevano rilegare dagli artigiani napoletani specializzati
Tra il 1734 e il 1860 sono numerose le botteghe che lavorano per rilegare i libri, tra cui quella dei Trani, la più prolifica, di Alberto ed Enrico Detken erano collocate al Largo di Palazzo. Le altre sono distribuite nel centro storico di Napoli alternate alle botteghe dei tipografi con i quali c’è una stretta collaborazione. Altri nomi significativi di legatori del Regno sono Giulio Giannini romano, Federico Tavel, Pasquale Giannini, Luigi Bianconcini, Pietro Landi e Luigi Pierallini in Sicilia.