Percorso di navigazione

dettaglio.poi.ecoi.sezione

Castello Aragonese, Ischia

Fa parte di: I luoghi della famiglia D’Avalos

Architettura fortificata

A pagamento

Contatti

Indirizzo: 80070, Ischia

Informazioni utili :

Costo biglietto: 12.0

Altre informazioni: Biglietto intero€ 12 Bambini 0-9 annigratis Ragazzi 10-18 anni€ 6 Studenti 19-26 anni€ 10 Gruppi (> 20 pax)€ 10 Scuole primariegratis Scuole secondarie€ 6 Residenti Ischia€ 6 Abbonamento 10 ingressi€ 25

Il Castello Aragonese è una fortificazione che sorge su un'isola tidale di roccia trachitica posto sul versante orientale dell'isola d'Ischia, collegato per mezzo di un ponte in muratura lungo 220 m all'antico Borgo di Celsa, conosciuto come Ischia Ponte. L'isolotto su cui è stato edificato il castello deriva da un'eruzione sinattica avvenuta oltre 300.000 anni fa. Raggiunge un'altezza di 113 metri sul livello del mare e ricopre una superficie di circa 56000 m². Geologicamente è una bolla di magma che si è andata consolidando nel corso di fenomeni eruttivi e viene definita "cupola di ristagno". 

Al castello si accede attraverso un traforo, scavato nella roccia e voluto verso la metà del Quattrocento da Alfonso V d'Aragona. Prima di allora l'accesso era possibile solo via mare attraverso una scala situata sul lato nord dell'isolotto. Il traforo è lungo 400 metri e il percorso è illuminato da alti lucernari che al tempo fungevano anche da "piombatoi" attraverso i quali si lasciava cadere olio bollente, pietre e altri materiali sugli eventuali nemici. Il tratto successivo è una mulattiera che si snoda in salita all'aperto e conduce fino alla sommità dell'isola. Da questa strada si diramano sentieri minori che portano ai vari edifici e giardini. Dagli anni settanta del novecento è anche in funzione un ascensore, il cui percorso è ricavato nella roccia e che raggiunge i 60 metri sul livello del mare. 

Il periodo di massimo splendore della struttura si ebbe alla fine del XVI secolo: al tempo il castello ospitava 1892 famiglie, il convento delle clarisse, l'abbazia dei monaci basiliani di Grecia, il vescovo con il capitolo ed il seminario, il principe con la guarnigione. Vi erano 13 chiese tra cui la cattedrale, dove il 27 dicembre 1509 furono celebrate le nozze tra Fernando Francesco d'Avalos, marchese di Pescara e condottiero delle truppe imperiali di Carlo V, e la poetessa Vittoria Colonna.  

Il soggiorno di Vittoria Colonna nel castello, dal 1501 al 1536, coincise con un momento culturalmente assai felice per l'intera isola: la poetessa fu infatti circondata dai migliori artisti e letterati del secolo, tra cui Michelangelo Buonarroti, Ludovico Ariosto, Jacopo Sannazaro, Giovanni Pontano, Bernardo Tasso, Annibale Caro l'Aretino e molti altri. 

Nella seconda metà del Settecento, cessato il pericolo dei pirati, la gente cominciò ad abbandonare il castello, in cerca di una più comoda dimora nei vari comuni dell'isola per poter curare meglio le attività economiche principali: la coltivazione della terra e la pesca. 

Nel 1809 le truppe inglesi assediarono l'isolotto, sotto il comando francese, e lo cannoneggiarono fino a distruggerlo quasi completamente. Nel 1823 Ferdinando I, re delle Due Sicilie ed esponente della dinastia borbonica, allontanò gli ultimi 30 abitanti, riconvertì la fortezza a luogo di pena per gli ergastolani e trasformò le stanze in alloggi per le guardie carcerarie. Il castello divenne, a partire dal 1851, prigione per i cospiratori contro il Regno delle Due Sicilie, tra i quali Carlo Poerio, Luigi Settembrini, Michele Pironti e Pasquale Battistessa. 

Nel 1860, con l'invasione di Giuseppe Garibaldi, Ischia fu annessa al Regno d'Italia e il carcere politico fu soppresso. 

L'8 giugno 1912 l'amministrazione del demanio, con trattativa privata, pose il castello aragonese in vendita all'asta. Da allora l'isola è gestita da privati, che ne curano i restauri e la gestione. Il castello è aperto al pubblico ed è una meta turistica.